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Quanto l’IA sta già aiutando a rendere lo sviluppo di strategie di business, di marketing e di vendita più facili ed efficienti?  


Se negli scorsi anni la buzzword era Metaverso, mentre nell’ultimo anno siamo tornati a parlare di Intelligenza Artificiale. Tornati perché l’IA ricompare periodicamente non solo nei film, ma anche nelle applicazioni per il business. Ora è riapparsa entrando prepotentemente nella quotidianità di molte persone, con l’arrivo di ChatGPT, il chatbot aperto a tutti che ha coinvolto 100 milioni di utilizzatori in soli due mesi dal lancio. Un numero stratosferico, se si pensa che TikTok ha impiegato nove mesi per raggiungere lo stesso risultato e Instagram ci ha messo due anni e mezzo circa. Ma facciamo un passo indietro: ad aprire le conversazioni sull’IA furono i maggiori esponenti dell’informatica che nel 1956 si incontrarono in un convegno nel New Hampshire proprio per parlare degli sviluppi futuri di questa tecnologia, dopo che lo scienziato Alan Turing aveva dimostrato con una serie di test come potesse essere difficile distinguere un essere umano da una macchina.  Da allora sono stati fatti tanti passi avanti: secondo un articolo pubblicato da Il Sole 24 Ore alla fine del 2023 il mercato dell’intelligenza artificiale dovrebbe toccare i 500 miliardi di dollari e nel 2030 i 1.597,1 miliardi, grazie al numero sempre più altro di aziende a livello globale che stanno esplorando i sistemi di AI. Tra queste anche molte realtà italiane: ad affermarlo è uno studio di IBM secondo il quale l’Italia è quarta per adozione dell’IA, dopo Cina, Singapore e India.

Statistica

L’evoluzione dell’AI nelle vendite

Prendere decisioni “data-driven” sempre più rapidamente, creare nuove forme di esperienza personalizzata, cambiare il proprio approccio a un problema, stimolare nuove idee e soluzioni per la vendita e la creazione di prodotti, scrivere testi, sviluppare campagne adv…sono solo alcuni degli incontabili “aiuti” che l’IA può fornire nel nostro lavoro quotidiano. Ma parlare di tutto ciò che si potrebbe fare nei pochi paragrafi di questo blog post sarebbe impossibile; quindi, ci focalizzeremo su alcune delle funzioni che ci possono supportare nel raggiungere gli obiettivi di vendita e customer experience, guardando oltre ai chatbot e ai modelli di riconoscimento visivo. 

Il punto di partenza è il ciclo virtuoso su cui si basa l’intelligenza artificiale. Più strumenti di computer intelligence vengono usati, più dati vengono generati. Avere più dati permette di creare algoritmi più performanti. Algoritmi migliori danno vita a un servizio di qualità più elevata e a un più altro grado di successo. Tutto ciò porta a sua volta a reinserire nuovi dati nel processo e a far ripartire questo ciclo di miglioramento potenzialmente infinito.  Ma come può questo processo aiutare un partner nelle vendite, quali noi siamo? Il primo passo è sicuramente quello di continuare a implementare nelle nostre tecnologie: CPM, infatti, è sempre stata vicina al mondo degli insight, già oltre dieci anni fa facevano parte del nostro DNA ora li stiamo portando a un nuovo livello. 
Analizzando i dati provenienti da tutte le fonti a cui abbiamo accesso – interne ed esterne – possiamo generare insight qualificati sui punti vendita e sul comportamento d’acquisto dei consumatori e, di conseguenza, definire una una strategia di vendita efficace. Ma non solo: sono estremamente utili per valutare quante risorse attivare sul territorio, con quale frequenza e per quanto tempo, generando così un modello fluido, che permette di ottimizzare il lavoro delle persone sul field e allo stesso tempo continuare a mantenere il livello di performance richiesto.  Un altro aspetto rilevante è l’aiuto che l’intelligenza artificiale può dare nella assistenza cliente, che va oltre i chat bot, fornendo una chiave di lettura dei comportamenti dei consumatori e una previsione statistica su possibili attività da gestire.

 

Oltre le vendite, la creatività

In un articolo di HBR su come l’IA può sostenere anche la creatività delle persone si legge “Steve Jobs ha detto: ‘Il computer è la bicicletta della mente’, allora l'intelligenza artificiale è ora la sua macchina da corsa”.  
Il dibattito su come l’IA stia accelerando, espandendo e – per certi versi anche incoraggiando - la creatività è infatti aperto. Molti affermano che sia uno strumento creativo perché permette, tra l’altro, di migliorare immagini, perfezionare lo storytelling e perfino cambiare il product design. Gli esperti affermano, infatti, che l’IA può aiutare la creatività umana, supportando il pensiero divergente e stimolare idee e nuovi modi di pensare proponendo associazioni inesplorate. 
Nel 2019, ad esempio, il pluripremiato designer Philippe Starck ha collaborato con Kartell e Autodesk a un progetto di intelligenza artificiale che ha portato alla produzione della sedia AI (leggi l’articolo di Wired). 
Tutto ciò ci porta a un ulteriore riflessione: l’IA può aiutare i professionisti delle vendite a pensare fuori dagli schemi e incrementare nuove modalità di incontrare il consumatore, nonché a realizzare customer experience rilevanti.  

 

Persone e Intelligenza artificiale

Come sempre quando si parla di IA, il timore più grande è quello legato alla presa di posizione da parte delle macchine sul ruolo delle persone. Ma nel nostro ambito non è così: l’importanza dell’esperienza e della sensibilità umana e della forza delle relazioni costruite nei punti vendita giorno per giorno non possono essere sostituite. In CPM ne facciamo un punto di forza: crediamo nel valore degli individui supportato dalla tecnologia. È innegabile che il modo di lavorare della field-sales force stia cambiando anche grazie all’IA, ma sarà sempre la human intelligence a guidare il nostro lavoro. 
 

Curiosando fra le statistiche

Per chiudere questo articolo non possiamo non guardare alle statistiche pubblicate: cifre che ne riassumo l’alto impatto sulla scena del business, del mondo retail, ma anche della vita quotidiana dei consumatori. 

-    Il tasso di adozione dell'IA a livello globale è del 35% (TechJury).
-    La produttività aziendale può aumentare del 40% grazie all’AI (TechJury).
-    L’AI è una priorità strategica per l'84% delle organizzazioni (Delloite).
-    Il 77% dei dispositivi che usiamo quotidianamente è dotato di una qualche forma di intelligenza artificiale (TechJury).
-    Il 63% dei consumatori si aspetta che le aziende utilizzino l'intelligenza artificiale per personalizzare le loro esperienze (Salesforce).
-    Il marketing guidato dall'intelligenza artificiale potrebbe aumentare la produttività fino al 35% e garantire risparmi sui costi fino al 30% (Accenture).
-    Il 49% dei consumatori preferisce interagire con i brand attraverso chatbot dotati di intelligenza artificiale (Salesforce).
-    La personalizzazione guidata dall'intelligenza artificiale può migliorare i tassi di conversione fino al 25% (Accenture).
-    Entro il 2035, l'IA potrebbe aumentare la produttività dell'economia globale fino al 40% (Accenture).

 

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