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L'acronimo DEI (Diversity, Equality and Inclusion – Diversità, Uguaglianza e Inclusione) è qualcosa di più di uno slogan, è un approccio che noi in CPM perseguiamo concretamente. Lo facciamo al nostro interno, valorizzando le persone, ma ci ispiriamo anche, e soprattutto, a chi ha fatto dell'inclusione una vera e propria missione come, per esempio, la ONG Special Olympics, una di quelle realtà che stanno davvero cambiando lo status quo gara dopo gara, nel vero senso della parola.
Attraverso l’organizzazione di campionati veramente internazionali per le persone con disabilità intellettiva, promuove una visione olistica di ogni individuo. Una visione ammirevole e un'ambizione ancora più grande (quella di vedere realizzarsi, gara dopo gara, l'integrazione tra persone con disabilità e senza disabilità in tutti gli sport) ma anche una passione condivisa da oltre 500.000 volontari. Tra questi anche la nostra Valentina De Gregorio, la cui dedizione ha contribuito a dare visibilità al Special Olympics European Unified Youth Basketball Tournament (240 atleti, 24 squadre e 16 nazioni diverse), recentemente svoltosi a Sansepolcro (Arezzo). Durante l'evento, Valentina ha aiutato il team di comunicazione a gestire le interviste con gli atleti, pubblicate sui social media e in TV. "Sento che questo evento mi ha fatto vedere le cose dalla giusta prospettiva. Ora comprendo il vero senso di sportività, inclusione, rispetto e uguaglianza. Non è mai una relazione a senso unico, piuttosto è un modo per migliorare e imparare gli uni dagli altri", ha dichiarato quando le abbiamo chiesto di raccontarci la sua esperienza. 
Ma per saperne di più, abbiamo contattato Fiona Hynes, Special Olympics Europe Eurasia Communications Director, per chiederle come è possibile trasmettere e condividere quei valori che contribuiscono a rendere il mondo un luogo migliore.


Image of Special Olymics

1) Influenzare positivamente il pensiero e il comportamento delle persone per avvicinarle a temi come l'inclusività e l'integrazione con le persone con disabilità intellettiva è un obiettivo cruciale nell'attuale contesto sociale. In cosa consistono le attività di Special Olympics e come accolgono le persone le vostre iniziative?

In Special Olympics, consideriamo l'inclusione un diritto umano fondamentale e irrinunciabile per tutti e lavoriamo per cambiare le idee più comunemente diffuse sulle caratteristiche di una società inclusiva. Attraverso il potere dello sport, ci sforziamo di costruire una società egualitaria e pienamente integrata. I nostri programmi spaziano dalle attività di allenamento motorio al sostegno alle famiglie e dalla salute all'assistenza ai rifugiati, ma la nostra caratteristica fondamentale è quella di essere un'organizzazione sportiva che conta quasi 4 milioni di atleti con e senza disabilità intellettive, che si allenano e gareggiano in vari sport in tutto il mondo. Ogni anno organizziamo più di 100.000 eventi in 170 paesi. È sempre piuttosto difficile descrivere i nostri eventi, perché la passione, la resilienza e l'energia positiva generale dei nostri atleti devono essere vissute in prima persona, soprattutto nel caso di eventi internazionali come il torneo di basket che abbiamo appena organizzato a Sansepolcro. Immaginatevi 240 atleti provenienti da tutta Europa, ognuno con la propria storia ma che condividono comprensione, rispetto reciproco e pura accettazione dell’altro. È una cosa meravigliosa farne parte e mi sento onorata del fatto che il mio lavoro sia focalizzato sul diffondere la storia di Special Olympics nel mondo. L'umanità ha bisogno del nostro messaggio oggi più che mai.

 

Image special Olympics

 

2) Special Olympics mette al centro le persone, portando alla ribalta in modo efficace ed efficiente l'aspetto olistico degli individui. Quali sono le soddisfazioni più grandi che caratterizzano il tuo lavoro e quali sono invece le sfide più difficili da affrontare?

È esatto ciò che dici. In Special Olympics ci sforziamo di mettere in evidenza i nostri atleti che, attraverso lo sport e la competizione, mostrano tutto il loro talento, lasciando spesso sorprese molte persone. Le sfide che molti atleti con disabilità intellettive affrontano ogni giorno non sono il loro tratto distintivo e il nostro compito è offrire una piattaforma dove abbiano la possibilità di dimostrare le loro capacità e i loro risultati, acquisiti attraverso dedizione e lavoro intenso, come qualsiasi altro atleta. Lavorare per Special Olympics, in particolare nell’ambito della comunicazione, non è solo estremamente gratificante, ma anche stimolante. Ascoltare le storie dei nostri atleti e quelle delle persone che lavorano per e con loro è un'esperienza di apprendimento costante, che mi fa mantenere la motivazione e la concentrazione sulla nostra missione. Come avviene per molte ONG, garantire che Special Olympics ottenga il riconoscimento che merita è sempre una sfida, proprio per la grande concorrenza. Tuttavia, come movimento, penso che la nostra preoccupazione principale sia assicurarci che le persone si sentano coinvolte e sicure nel partecipare alle nostre attività. La recente pandemia ha avuto un enorme impatto sulla partecipazione e siamo tuttora in una fase di ripresa. Il Covid-19 ha posto gravi minacce alla salute fisica e psicologica dei nostri atleti e molti di loro non hanno avuto altra scelta che abbandonare le attività di Special Olympics. Il nostro obiettivo ora è quello di recuperarli e offrire loro l'ambiente sicuro e inclusivo cui erano abituati prima della pandemia.

 

3) Essere influenti al giorno d’oggi un aspetto fondamentale per le organizzazioni non-profit e per le aziende. Special Olympics sta sicuramente contribuendo a cambiare il mondo, con la sua influenza positiva. Cosa si può fare per diventare influenti e continuare ad attirare l'attenzione sull'integrazione e sull'inclusività?

Senza dubbio gli atleti di Special Olympics sono la nostra migliore risorsa. Averli come protagonisti della nostra comunicazione è sicuramente la cosa giusta da fare, ma è anche la nostra perfetta occasione per far comprendere alle persone il nostro lavoro. Incontrare gli atleti è fondamentale per comprendere che una società inclusiva è possibile, non solo desiderabile. Un altro aspetto che si è rivelato essenziale per il nostro team, per quanto piccolo, è circondarci di partner e collaboratori che non solo sostengono la nostra missione, ma condividono e comprendono pienamente i nostri valori. Ecco perché avere il supporto di volontari come Valentina è essenziale per contribuire a svolgere la nostra missione. Special Olympics è un movimento globale costruito sul sostegno e sulla dedizione di un esercito di volontari, senza i quali posso decisamente affermare che non saremmo in grado di raggiungere i nostri obiettivi.

Fiona Hynes

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