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L’integrazione tra fisico e digitale può avvenire solo attraverso soluzioni multicanale tecnologicamente all’avanguardia che hanno la capacità di coinvolgere e fidelizzare.

 

Nel 2017 gli analisti di Gartner annunciavano "Entro il 2020 gli assistenti virtuali parteciperanno alla maggior parte delle interazioni commerciali tra persone e aziende". Seppure non esattamente con le modalità previste dagli analisti, oggi i comportamenti d’acquisto sono principalmente ibridi, con un’accelerazione verso il digitale dovuto principalmente alla pandemia.

Secondo il recente studio “Consumer want it all” di IBM Institute for Business Value, che considera anche l’impatto del Covid sugli acquisti, i consumatori utilizzano una combinazione di canali digitali, fisici e ibridi per conoscere e comprare prodotti. Lo shopping ibrido è, infatti, il metodo scelto dal 27% dei consumatori per fare spese. Il dato sale al 36% se consideriamo solo la GenZ.IBM_picture-1

Ma cosa si cela dietro a questa nuova consumer decision journey?

Sicuramente un cambio di paradigma: le modalità di acquisto non si basano più sul “dove poter comprare”, bensì sul “quando”. Questo implica una disponibilità 24 ore al giorno, ripartita sui diversi canali, che vanno dal fisico, all’e-commerce e passano anche dal mobile commerce.

Alla luce di questa trasformazione, brand e retailer stanno reinventando le regole per coinvolgere i clienti, integrando le modalità tradizionali, sia fisiche che digitali, con nuove azioni volte a creare fiducia, promuovere la loyalty e, ovviamente, accrescere le vendite. Tra queste, le applicazioni video sono quelle con un maggiore potenziale. Lo conferma WGSN, i cui analisti affermano che il livestreaming raggiungerà quasi 224 miliardi di dollari entro il 2028.

A contribuire a questo balzo in avanti non è stata solo la pandemia, ma anche le nuove tecnologie che hanno permesso di migliorare sia qualità e caratteristiche tecniche dei formati video (a partire dalla risoluzione) sia la capacità di trasmissione e diffusione commerciale.

 

 Il trade union tra instore, e-commerce e m-commerce

Consapevoli che i clienti dei nostri clienti ricercano la medesima experience lungo l’interna shopping journey abbiamo sviluppato una soluzione che porta il valore aggiunto delle vendite face2face e via telefono ai consumatori online. Con i nostri Retail Studio, offriamo infatti una soluzione omnicanale permette di creare video dimostrazioni del prodotto, assistenza al cliente attraverso una piattaforma live di v-commerce e perfino eventi digitali in live-studio completamente personalizzabili.

Insomma, una soluzione che amplifica il potenziale dei canali che i consumatori stanno dimostrando di apprezzare di più e che ha come scopo quello di far conoscere il brand, fidelizzare e incentivare l’upselling attraverso l’uso di servizi e contenuti digitali. Una strada che anche molti brand italiani adottando: basti pensare che il Video Entertainment - inteso come contenuto informativo e di intrattenimento - ha oltrepassato quota 1,3 miliardi di euro in Italia. (Osservatori Digital Innovation).

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Dietro la tecnologia, l’expertise dei promoter

La tecnologia però non è sufficiente per poter ispirare e influenzare i comportamenti d’acquisto dei consumatori in target, la competenza e l’esperienza della forza vendita – sia interna che esternalizzata - deve continuare a rivestire una funzione chiave nelle relazioni con i consumatori. È per questo che offriamo un team di risorse altamente qualificate: e-promoter che hanno un’approfondita conoscenza del prodotto, del mercato di riferimento e dei bisogni – e meta bisogni – degli individui.

Oggi, infatti, promoter ed e-promoter oltre a “saper vendere il prodotto”, devono anche svolgere il ruolo di comunicatori, ambasciatori del brand, creatori di contenuti ed ascoltatori, per poter convertire il loro rapporto con i consumatori in vendite, in negozio, online e anche nei nuovi mondi virtuali.

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