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CPM People: storie di donne che vivono la loro quotidianità lavorativa nel mondo dell’outsourcing nelle vendite. 

 

La Festa della Donna è sempre più un momento per celebrare l’uguaglianza e le pari opportunità, in un mondo in cui, troppo spesso, si deve ancora combattere per la propria affermazione professionale. Gli esempi di donne in ruoli di primaria rilevanza a livello internazionale iniziano a essere significativi, pensiamo per esempio alla Commissione Europea, alla BCE, al direttore del CERN (European Organization for Nuclear Research) – che per inciso è una scienziata italiana – e alla nostra Samantha Cristoforetti diventa la prima europea comandante della Stazione spaziale internazionale.
E come sappiamo anche a livello nazionale le cose stanno cambiando: abbiamo per la prima volta una Premier e una segretario del partito democratico e le donne hanno iniziato anche a comandare battaglioni delle diverse forze armate, ma non solo. C’è stato un cambiamento in uno dei settori più maschili in Italia, e probabilmente nel mondo: quello dei Camalli di Genova (ovvero degli operatori portuali). Per la prima volta è stata eletta una donna al ruolo di viceconsole: una svolta straordinaria, soprattutto se consideriamo da quanti anni esiste l’associazione dei portuali e che su mille soci solo 5 sono di sesso femminile. Ma a casa nostra, in CPM, com’è la situazione? 

Il field marketing piace

Quotidianamente riceviamo numerose candidature e siamo orgogliosi di dire che le persone che si interessano alle nostre opportunità di lavoro sono di tutti i gender. Da anni ci impegniamo a creare dei percorsi di crescita che offrano a tutti le medesime possibilità, in sede e sul field. E siamo fieri di poter dire che qui, nella sede di Milano, abbiamo una presenza femminile del 57%. Abbiamo molte storie da raccontare, molti percorsi di crescita ed engagement, ma in questo 8 marzo, vogliamo dare voce ad alcune donne. 

 

Marialaura, People Director

MariaLaura"Il mio percorso CPM è iniziato ormai quasi dieci anni fa, nel 2014 quando ho varcato le porte dell’ufficio come Intern HR Generalist. Con il passare del tempo ho coperto ruoli di crescente importanza, grazie all’aiuto e al supporto delle persone splendide con cui lavoro, che mi hanno insegnato, non solo come migliorare a livello professionale, ma anche come fare leva sui miei punti di forza per raggiungere gli obiettivi di CPM. In soli 6 mesi, sono stata promossa a HR Generalist e successivamente nel 2019 a HR Manager. Infine, lo scorso anno, nel 2022, sono diventata People Director. Ruolo di cui sono orgogliosa perché mi permette di dare voce appieno al DNA di CPM “we are People people”.  Nel corso del tempo CPM mi ha dato gli strumenti per poter acquisire nuove competenze e mi ha dato l’opportunità di partecipare a corsi specifici che oggi sono fondamentali per assolvere ai miei compiti, sia a livello locale, sia con i miei colleghi delle altre sedi di CPM. Se dovessi descrivere la mia esperienza in CPM in un’espressione, userei senza dubbio: 'per me, CPM è casa'.  
Sebbene per me l’esperienza sia stata positiva, sono consapevole del fatto che per altri settori e ambiti a livello nazionale e internazionale, la strada per un mondo lavorativo più equo sia ancora lunga. Personalmente credo che per giungere a un mondo in cui la parola Equality non sia semplicemente una buzz word, bensì un principio fondante, serva guardare alla persona in quanto tale, con tutte le sue sfaccettature  e quindi Iniziare a pensare in termini di Equità e non solo di Uguaglianza. Per raggiungere l’equità bisogna trattare non tutti allo stesso modo ma tutti secondo le proprie specifiche circostanze."

 

Marina, Client Service Manager

Foto Marina Zenito"A maggio di quest’anno festeggio 10 anni in CPM. Nel lontano 2013 ho iniziato come data Analyst: un’esperienza che in due anni mi ha fatto crescere tantissimo. La condivisione su diversi progetti mi ha permesso di migliorare molto non solo a livello di competenze: la possibilità di interfacciarmi con grandi multinazionali mi ha, infatti, dato la possibilità di vedere molte realtà diverse tra loro e arricchire ancor di più il mio bagaglio formativo e personale.
A gennaio 2015 mi è stata data l’opportunità di diventare Client Service Executive. Decido di aprire il sipario, da “dietro le quinte” al “gestire una truppa”: il cuore dell’operatività. Un vero e proprio cambio di ruolo ma non di progetti! Un nuovo modo di accompagnare i clienti: una solida conoscenza dei dati e saperli interpretare non può che portare un grosso valore aggiunto nella gestione operativa, quel valore aggiunto che dopo quattro anni mi ha permesso di ricoprire la posizione di Client Service Manager.
Durante il mio percorso, ho lavorato con diversi brand e alcuni di loro mi hanno accompagnata in questa crescita. E, ebbene sì, ancora oggi mi interfaccio con loro con una mansione totalmente diversa ma conoscendo da vicino ogni loro singola sfumatura.
Questi cambiamenti di ruolo mi hanno aiutato molto: lavorare sui miei punti di debolezza, raccogliere le sfide, accettare le critiche, raccogliere il confronto e valorizzare il supporto datomi mi hanno portata a essere la persona che sono, una 'donna cresciuta'.

Ma, la vera forza della mia crescita oggi la devo a tutte quelle persone che mi hanno permesso di essere me stessa, a tutti coloro che mi hanno guidato e quelli che hanno collaborato con me ogni singolo giorno, rendendo tutto più semplice. Perché in fondo il vero risultato lo ottieni insieme! Ed è questo il vero segreto di un posto di lavoro inclusivo e in cui uguaglianza e equità sono parole chiave."

 

Alice, Supervisor 

alice"Quando parlo del mio lavoro, mi piace iniziare dicendo che ho avuto l’opportunità di fare quello che ho sempre desiderato e di poter perseguire lungo un percorso di carriera proprio nella settore che amo. E, non è una cosa da poco! Dopo la mia seconda gravidanza ero in cerca di un lavoro come field specialist e, anche se sembra incredibile alla soglia del 21 secolo, ho trovato molte porte chiuse. Quella di CPM, invece, era aperta e nel 2019 mi hanno dato la possibilità di riprendere il lavoro che avevo lasciato prima della maternità. Ne ero entusiasta!  E l’entusiasmo per CPM, non si è mai affievolito. Ho portato avanti il mio lavoro con passione e CPM ha saputo valorizzarmi, investendomi di crescenti responsabilità e dandomi sempre occasioni di confronto e proponendomi nuove sfide. In altre parole, si sono “fidati” di me. Oggi sono Supervisor per il Centro Italia con la responsabilità per un importante multinazionale cliente di CPM: insieme al mio team di 10 persone metto in atto quanto necessario per raggiungere gli obiettivi di vendita prefissati. 
Ripensando al mio percorso posso affermare che è stato all’insegna della meritocrazia. Ho trovato che CPM riconosce la passione, l’impegno e gli sforzi profusi, e questo indipendente da gender, età,  cultura o da eventuali disabilità fisiche. Un ambiente inclusivo in cui lavorano molte donne e molte mamme, ma soprattutto in cui i nostri bisogni vengono ascoltati. 
Per dirla romanticamente per me CPM è un’oasi felice, ma guardandomi attorno e confrontandomi con altre persone, so che non è così per tutti.

Credo che in Italia, si potrebbe fare ancora molto per un mondo di lavoro dalle reali pari opportunità a partire dal cambio di mindset di alcuni imprenditori e dirigenti d’industria. Ciò che servirebbe, a mio parere, si può riassumere in tre parole: empatia, coerenza e rispetto.  Senza questi valori, non può esserci uguaglianza.

 

Equality che diventa un acronimo…

In questo giorno in cui diamo voce al concetto di uguaglianza, ci siamo divertiti a trasformare la parola “Equality” in un acronimo, che meglio descrive il modo di lavorare e vivere in CPM. 
E = eguaglianza
Q = qualità del lavoro 
U = unità di visione 
A = amore in ciò che facciamo 
L = libertà di gestire il proprio tempo 
I = Idee vincenti 
T = tenacia nel raggiungere gli obiettivi  
Y = yay che bello lavorare in CPM! 

 

Guarda Marialaura e Marina che raccontano la loro esperienza e parlano di Equality e Equity  

 

 

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