Azienda Banca intervista a Pierpaolo Bertocco, Managing Director di CPM Italy sul rapporto tra azienda e outsourcer in ottica di raggiungimento degli obiettivi e ottimizzazione del ritorno sugli investimenti.
L'esternalizzazione delle reti di vendita va verso nuovi modelli di rapporto tra azienda e outsourcer, nei quali una relazione assidua e lo scambio di dati in tempo reale garantiscono la piena collaborazione e il massimo risultato
In alcuni ambiti dell'organizzazione aziendale, l'esternalizzazione dei servizio di commodity è prassi. Che si tratti di consulenza legale, fiscale e tributaria, dell'elaborazione di bute paghe e contributi, o ancora, di pulizia e sicurezza, l'outsourcing è ben accetto e in molti casi prevalente. Le vendite fanno eccezione, mostrando una certa resistenza al campo di paradigma. Tuttavia, l'esternalizzazione della funzione vendite, completa o parziale, è un tema sempre più sentito "malgrado il trend nell’esternalizzazione della funzione vendite è in crescita, lenta ma costante - afferma Pierpaolo Bertocco, Managing Director di CPM Italy, società attiva nell'outsourcing delle reti di vendita. Sempre più spesso attività come la negoziazione controllata, la verifica della presenza del prodotto e il suo eventuale riordino, la spinta al sell-in e al sell-out e la consulenza sul miglior assortimento e quota spazio per prodotto vengono affidate a partner specializzato. Ma attenzione: per essere adottato con profitto, il modello deve essere non solo compreso ma anche interiorizzato dal management aziendale"
Le aziende del settore finanziasrio, FMCG, Consumer Electronics fanno ampio utilizzo di reti di vendita in outsourcing magari in compresenza con una rete diretta – continua Bertocco - Dal canto suo, il retail tradizionale, con l’utilizzo di agenti, applica un modello ben collaudato oche insiste sulla variabilizzazione dei costi. ...
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